Il 22 aprile 1969, Robin Knox-Johnston concluse un viaggio straziante di 315 giorni in mare. In tal modo, è diventato la prima persona a navigare da solo, senza fermarsi, in tutto il mondo. Questa era un’impresa che molti pensavano fosse impossibile. Nove velisti parteciparono alla regata del giro del mondo nel 1968, ma solo Knox-Johnston arrivò fino in fondo.
Robin era un navigatore di professione e costruì la maggior parte della sua barca da 32 piedi da solo, la CONOSCEVA alla perfezione ed era PREPARATO per il lungo viaggio meglio di chiunque altro.
La prima parte del suo viaggio fu piuttosto tranquilla e piacevole, i mari gli permisero di godere di scenari mozzafiato e momenti che non avrebbe mai più dimenticato.
Pochi mesi dopo, stava doppiando Capo Horn al largo del Sud America, entrando nella patria dei cosiddetti “Roaring Forties” (forti venti da ovest nell’emisfero australe). Le enormi onde e le tempeste feroci che incontrò rovesciarono la sua barca, danneggiandola e facendogli perdere la sua scorta di acqua dolce.
Nonostante avesse attraversato molti momenti difficili, Robin non si fece prendere dal panico, pensando che avrebbe potuto vivere di una scorta di lattine di birra, se necessario, e raccogliere l’acqua piovana nelle vele. Usò una corda molto grande in caso di emergenza per assicurare la nave durante le restanti tempeste, e continuò a navigare.
Ci sarebbero state molte altre prove lungo la strada, inclusa la perdita della connettività radio per oltre due mesi ma alla fine Robin ha prevalso, finendo proprio dove ha iniziato (Falmouth, Regno Unito), 315 giorni dopo.
Essere grandi in qualsiasi ambito della nostra vita richiede qualcosa di più del semplice raggiungimento della fine. Richiede preparazione, consapevolezza, lotta, forza d’animo e saggezza che derivano solo dal superamento delle avversità lungo la strada.
Sono i tempi difficili che separano i buoni dai grandi.
Prendersi cura dei propri risparmi investendo è un po’ come navigare il mare dei mercati finanziari, a volte calmo poi più arrabbiato, a volte solamente annoiato e in alcuni casi veramente incomprensibile, del resto lo sappiamo i mercati riflettono ed anticipano ciò che avviene nel mondo, vivono di psicologia delle persone che ne prendono parte.
Ho voluto raccontare questa storia perché dall’ultimo grande caos generato dalla pandemia i mercati finanziari sono solamente saliti, questo è un bene per chi investe perché vede crescere i propri investimenti ma spesso ci fa perdere il contatto con la realtà e ci abitua ad una situazione molto comoda, ricordiamoci, che investire correttamente, al contrario, è tremendamente scomodo.
Godiamoci i mercati calmi e in crescita costante finché durano, ma ricordate: quando il mare si fa agitato, quando il cielo si fa scuro, quando i mercati sono in subbuglio, in quel momento bisogna dimostrare di essere dei bravi investitori attenendosi al piano originario.
Bisogna essere bravi ad attraversare qualsiasi tipo di condizione grazie alla consapevolezza in ciò che si sta facendo, perché il risultato finale arriva seguendo un PROCESSO ben preciso, non è possibile ottenerlo con un colpo di fortuna, sarebbe come pensare di poter diventare bravi a navigare…. senza navigare!
Il mare calmo non fa per i grandi velisti.
I cieli sereni non fanno per i grandi piloti.
I mercati calmi e che crescono costantemente non fanno per i bravi investitori.
Spesso si fa davvero tanta fatica a capire che i ribassi non sono un difetto del mercato, anche quelli più violenti, sono una caratteristica intrinseca del mercato stesso. Piuttosto che cercare a tutti i costi di evitare i ribassi, cercate di farvi trovare preparati e continuate a seguire le regole del buon investitore senza abbandonarsi allo sconforto e alla paura.
Quando tutto sale incessantemente è facile ma il momento in cui realmente si decidono le sorti dell’investitore è il momento in cui arriva la tempesta.