Chi cerca guadagni sicuri non diventa ricco.
Chi scommette tutto in un’avventura spesso fallisce e diventa povero.
É bene quindi contrapporre alle avventure qualche certezza che possa compensare le perdite.
La soluzione è nella DIVERSIFICAZIONE DEL RISCHIO.
È uno dei principi cardine della finanza e c’è un modo semplicissimo per spiegarlo.
Poniamo di avere dieci uova: se le mettiamo tutte nello stesso paniere, in caso di caduta rischieremo di romperle tutte.
Per abbattere il rischio, sarebbe più prudente distribuirle in panieri diversi.
Lo stesso ragionamento va fatto ogni volta che dobbiamo mettere a frutto i nostri risparmi: anziché investire l’intera cifra in un unico strumento emesso da un solo emittente è meglio frazionare l’importo e destinarlo a soluzioni diverse.
Anche la scelta degli investimenti non deve essere casuale, ma complementare.
Il portafoglio corretto che ci permette di raggiungere il nostro obiettivo deve comporsi di una serie di strumenti “DECORRELATI” tra di loro:
alcuni si comporteranno bene in fase di crescita e male in fase di recessione, e altri faranno bene in fase di depressione e male in fase di espansione.
Diversi anni fa raggiungere un buon grado di diversificazione richiedeva risparmi elevati ma oggi soluzioni come i fondi comuni di investimento e gli ETF permettono di diversificare il proprio portafoglio anche quando si dispone di una somma ridotta.
Altra regola da rispettare è quella di non assumersi più rischio di quello che si è capaci di sopportare.
Quando investiamo in un portafoglio dobbiamo conoscere le sue caratteristiche e capire come si è mosso in passato, detenere un investimento 100% azionario sarà diverso da averne uno al 50%.
Esporsi ad una oscillazione elevata e non adatta, potrebbe spingere l’investitore a commettere degli errori dettati dalla paura e dallo stress, liquidando tutto nel peggior momento possibile.